Passa ai contenuti principali

Quando indipendenza vuol dire decidere, per se e per gli altri


di Salvatore Catania                                Indipendenza o Autonomia ? Nasce il sospetto che questa questione possa divenire il mezzo attraverso il quale la vecchia politica, metta in pratica il più classico dei "Divide et Impera".

Ma cos’è veramente l’indipendenza di un popolo? E’ un pezzo di carta violato come lo è, e lo è stato, lo Statuto Autonomo della Regione Siciliana?
O è forse la facoltà di gestire il salvadanaio comune decidendo, senza rendere conto ad alcuno, di rendere sazi gli uni e affamare gli altri ?
Se il criterio è questo le aree geografiche che corrispondono con quella zona della penisola, che gli esponenti neocolonialisti chiamano padania, indipendenti lo sono già adesso.
Il concetto che bisogna comprendere non sta nell’inchiostro delle etichette ma nella vera, reale, sostanziale capacità di decidere, per se e per gli altri.
E mentre noi siciliani stiamo qui, a discutere, se ci piacerebbe essere autonomi o indipendenti, questi “signori” decidono che Termini Imerese debba chiudere, che i fondi destinati a realizzare opere di trentennale memoria, come l’autostrada Siracusa Gela, debbano andare nel calderone delle spaziali infrastrutture lombarde e piemontesi.
Insomma l’avere assunto come paravento le "fesserie" diffuse dalla lega nord e dal suo rimbambito leader (Bossi n.d.r.) è un ottimo diversivo per le politiche anti-siciliane che i figlioletti dei vecchi colonialisti, dal 1861 mettono in atto.
E’ superfluo dire come il successo, l’apprezzamento, la condivisione di idee avuto dal MIS del 1943, venga sminuito e sottaciuto.
Gli stessi siciliani quando gli dici che mediamente in Lombardia e in Veneto si evadono le imposte almeno per dieci volte rispetto alla Sicilia o alla Calabria non ci credono, lo sanno anche i bambini, se devi pagare solo un euro di tasse, e non lo fai, la tua evasione è del 100% , ma se nelle tue tasche girano decine di milioni di euro, se evadi un milione hai evaso al massimo per il 10%.
E ogni mattina, e ogni sera, rai, mediaset, la7 ecc. fanno accomodare il solito piazzista della lega nord che impartisce la solita razione di falsità. E lo fa arrabbiandosi, puntando il dito, diventando paonazzo. Nel frattempo io mi chiedo, ma i 35 milioni di euro, necessari per la realizzazione di ogni chilometro dell’alta velocità del nord Italia non sono bastati?
Potremmo continuare all’infinito, ripeterci sempre le stesse cose, nel frattempo i siciliani sanno solo litigare perché ognuno si autoconvince di essere un ottimo capopopolo e non sopporta che qualcuno esprima idee che non è in grado di comprendere.

Commenti

Post popolari in questo blog

Dal referendum leghista alla soluzione Giannino

di Salvatore Catania Penso che nessuno voglia mettere in discussione la vocazione industriale e  manifatturiera delle regioni del nord.  Ma sapranno, i nostri bravi macchinisti, conduttori di potenti locomotive, sostenere la loro economia rinunciando alla cattiva abitudine di farlo sfruttando la restante parte del paese?  Ci si chiede perchè in Sicilia si impedisca sistematicamente di realizzare le infrastrutture necessarie a rendere fattibile lo sfruttamento di risorse importanti, come il turismo o l'agroalimentare ? I nostri prodotti agricoli vengono portati al mercato di Fondi, sottratti per pochi centesimi a chi quei prodotti con grande sacrificio li produce, e rispediti belli confezionati a 10 o 20 volte il prezzo pagato ai produttori, sugli scaffali dei supermercati siciliani.  Si trova qualche prestigioso giornalista che ci spiega per quale motivo il lavoro degli agricoltori siciliani non possa diventare ricchezza anche per chi questa ricchezza la crea?...

Lo sciopero della fame per tenersi la ferraglia ..

di Salvatore Catania Ci sono personaggi politici, eletti in Sicilia, che nel vano tentativo di dimostrare quanto siano seriamente preoccupati delle difficoltà che incontrano i siciliani nel tentativo di trasportare uomini e merci in tempi e costi accettabili, dichiarano di volere addirittura fare lo sciopero della fame.   Ma quando leggo di presunte resistenze al taglio delle corse ferroviarie a lunga percorrenza, mi viene un po di rabbia. Ma non per la scomparsa di inutili vetusti orripilanti collegamenti tra la Sicilia e il nord ricco e ben infrastrutturato, e nemmeno al pensiero che un siciliano di Cattolica Eraclea o di San Giovanni Gemini impieghi ben sette ore per arrivare in treno a Messina, ma, per il ridicolo teatrino di chi ha sempre tutelato l'interesse delle compagnie di trasporto private, su gomma, destinatarie di ricche sovvenzioni regionali, e ha, da sempre, impedito che si intraprendesse un percorso serio per rifare i collegamenti ferroviari in un ott...

Ferrovie in Sicilia ? ................................... chi le ha viste ?

Un punto fisso nelle strategie adottate dai Ministeri dei Trasporti negli ultimi vent’anni è lo spostamento del traffico da gomma a ferro, che vuol dire spostare quanto più possibile passeggeri e merci, da strade e autostrade a treni e ferrovie. I benefici derivanti da una tale scelta, abbattimento delle emissioni atmosferiche derivanti da traffico veicolare, risparmio drastico del consumo globale di energia derivante da prodotti derivati del petrolio, diminuzione delle cifre di incidentalità stradale e del numero dei morti, ecc., sono macroscopicamente evidenti. Una strategia vincente destinata, però, solo agli "italiani" che vivono nel nord geografico della penisola italica. Una tratta ferroviaria siciliana o calabrese che sia in grado di trasferire traffici strategici non è nemmeno prevista. I corridoi europei, oggi, possono essere considerati alla stregua del contratto che Silvio Berlusconi, farsescamente, stipulò con gli italiani. Ognuno, che abbia interessi, li ci...