ok, ma gli insegnanti sono sempre maltrattati e sottopagati, imporre un obbligo come questo da un lato riconosce l'importanza della categoria, dall'altro pone il vomitevole confronto tra la retribuzione di un docente e quella di un infermiere, e il 50% del lavoro il docente lo fa gratis a casa sua e a proprie spese. Sono finiti i tempi in cui l'insegnante era un ruolo destinato a chi non voleva annoiarsi a casa all'ombra di un coniuge prestigioso professionista, oggi il vero professionista è l'insegnante. Sono tanti e tali gli impegni, gli obblighi, le conoscenze richieste da portare il ruolo e l'importanza dell'insegnante nella società ad essere paragonabile a professioni pubbliche che vengono pagate almeno il doppio. O l'insegnamento torna ad essere un attività fatta apposta per "arrotondare" o gli sia dia la giusta dignità, soprattutto dal punto di vista economico!
di Salvatore Catania Penso che nessuno voglia mettere in discussione la vocazione industriale e manifatturiera delle regioni del nord. Ma sapranno, i nostri bravi macchinisti, conduttori di potenti locomotive, sostenere la loro economia rinunciando alla cattiva abitudine di farlo sfruttando la restante parte del paese? Ci si chiede perchè in Sicilia si impedisca sistematicamente di realizzare le infrastrutture necessarie a rendere fattibile lo sfruttamento di risorse importanti, come il turismo o l'agroalimentare ? I nostri prodotti agricoli vengono portati al mercato di Fondi, sottratti per pochi centesimi a chi quei prodotti con grande sacrificio li produce, e rispediti belli confezionati a 10 o 20 volte il prezzo pagato ai produttori, sugli scaffali dei supermercati siciliani. Si trova qualche prestigioso giornalista che ci spiega per quale motivo il lavoro degli agricoltori siciliani non possa diventare ricchezza anche per chi questa ricchezza la crea?...
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